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Cerfe - Associazione di ricerca e formazione in Roma
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  Ricerca
La ricerca sociale — intesa come azione di indagine della realtà sociale attraverso i tradizionali strumenti di rilevazione propri delle scienze sociali – costituisce il filone di attività che il CERFE ha praticato da più tempo. In effetti, l’istituto nacque e si consolidò proprio attraverso una serie di ricerche empiriche su differenti temi quali i gruppi giovanili cattolici, le condizioni sociali degli anziani, gli studenti universitari extra–comunitari residenti in Italia o l';azione di cooperazione internazionale condotta dai paesi donatori nella regione del Sahel. Nel corso del tempo, l';impegno di ricerca del CERFE si è ampliato, orientandosi verso lo studio di fenomeni sociali complessi molto differenti tra loro, quali la povertà e l'esclusione sociale, l';immigrazione, lo sviluppo urbano, la gestione dei servizi pubblici, le organizzazioni della società civile, la risoluzione dei conflitti o le piccole e medie imprese.

Le ricerche condotte dal CERFE sono state realizzate utilizzando differenti approcci metodologici.

In alcuni casi, sono state adottate metodologie prevalentemente di tipo quantitativo, tese alla rilevazione di dati su ampi campioni statistici, alla ricostruzione dell’universo dei fenomeni indagati o alla “mappatura” di questi fenomeni sul territorio. È il caso, ad esempio, di:
  • una ricerca sui fattori di rischio idro–geologico, realizzata tra il 1986 e il 1987, che ha portato a un censimento delle frane in tutti i comuni a rischio in Italia, facendo ricorso alle conoscenze localmente disponibili);
  • una ricerca sui diritti dei cittadini nel servizio sanitario nazionale, condotta tra il 1990 e il 1991, che ha comportato la somministrazione di questionari a circa 2000 pazienti ospedalizzati, a oltre 7000 cittadini e a più di 2600 operatori sanitari;
  • una ricerca realizzata, sempre in quegli anni, sugli immigrati extracomunitari in Puglia, condotta attraverso metodologie di indagine censimentaria per la rilevazione, comune per comune, della presenza immigrata;
  • una ricerca sulla formazione professionale dei laureati in pianificazione urbana in Angola e Mozambico, realizzata tra il 1996 e il 1997, che ha portato all’identificazione di tutti i professionisti in urbanistica operanti nei due Paesi considerati e a una ricostruzione, attraverso la network analysis, delle loro relazioni.

In altri casi, si è preferito adottare metodologie di natura prevalentemente qualitativa, quali lo studio di reperti di tipo narrativo e linguistico (biografie, storie di vita, testimonianze, ecc.), lo studio di caso, l’osservazione diretta, lo studio documentario o la consultazione coordinata di esperti, informatori qualificati e stakeholders. Si possono citare, quali esempi:
  • una ricerca sulla condizione sociale degli anziani, realizzata tra il 1981 e il 1982, basata sulla raccolta e l’analisi di oltre 350 biografie di persone anziane;
  • una ricerca condotta tra il 1997 e il 1998 in Guatemala e in Somalia sulla distruzione e la ricostruzione del capitale sociale in relazione alle situazioni di conflitto civile che hanno interessato i due paesi, ricerca che ha portato a uno studio in profondità delle relazioni sociali e della rete di organismi della società civile in alcune aree dei due Paesi;
  • una ricerca sulla “responsabilità sociale nelle piccole e medie imprese europee, condotta tra il 1998 e il 1999, basata su studi di caso e sulla rilevazione delle migliori pratiche Si veda anche quanto riportato in proposito questo studio dell'UNIDO.
  • ricerche sugli ostacoli di carattere normativo (in senso lato) che si frappongono a una effettiva partecipazione delle organizzazioni della società civile alla implementazione di iniziative di sviluppo e di lotta alla povertà e all'esclusione sociale. Sulla base di queste ricerche sono poi state prodotte linee-guida funzionali alla rimozione di tali ostacoli e sono state svolte attività di formazione rivolte ai leaders di tali organizzazioni e a funzionari pubblici. Un primo progetto è stato svolto tra il 2000 e il 2002 in Brasile, Colombia, Costa Rica, Repubblica Dominicana e Venezuela; un secondo in Serbia tra il 2007 e il 2008 .
  • una ricerca sulle dinamiche migratorie, di soggetti portatori di alte qualifiche, esistenti tra Marocco e Italia (svolta nel 2006) e, in particolare, su fenomeni quali: il “potenziale migratorio qualificato”; le opportunità di valorizzazione delle risorse immigrate qualificate; le differenti modalità di ritorno; le rimesse e le altre forme di trasferimento nell’ottica dello sviluppo economico e sociale.
  • una ricerca sul sistema del micro-credito svolta in Marocco tra il 2005 e il 2006 funzionale all'elaborazione di un modello per la valorizzazione della microfinanza per lo sviluppo e la lotta alla povertà e alla esclusione sociale.
  • una ricerca attualmente (maggio 2011) in corso di realizzazione in Togo denominata “Qualitative Assessment of Gender, Poverty and Economic Decision-making”.

Per la realizzazione di molte ricerche, si sono utilizzate metodologie miste quali–quantitative. E’ il caso ad esempio di due studi sulla governance realizzati nel 2010 e nel 2011 in Costa d’Avorio e Senegal.

A prescindere dall’approccio metodologico utilizzato, le ricerche condotte dal CERFE si caratterizzano per alcuni elementi distintivi, tra i quali vale la pena citare:
  • la centralità riconosciuta alla teoria nella impostazione della ricerca e nella interpretazione dei suoi risultati (evitando, in tal modo, di delegare funzioni teoriche alla elaborazione statistica o, nel caso di ricerche qualitative, all’empatia o alle opinioni degli intervistati);
  • l’attenzione alla standardizzazione delle informazioni, in modo da rendere possibile una corretta comparazione tra informazioni provenienti da fonti differenti;
  • l’orientamento alla cumulazione delle conoscenze, che si manifesta primariamente nella rilevanza attribuita alla conduzione di dettagliati studi e ricognizioni sulla letteratura scientifica prima dell’avvio dell’attività di ricerca;
  • la valorizzazione del lavoro di équipe, soprattutto in sede di analisi e di interpretazione delle informazioni raccolte;
  • l’attenzione alla qualità, sia dei processi (studi preparatori, progettazione, raccolta ed elaborazione delle informazioni, intepretazione delle informazioni), sia dei prodotti (rapporti, strumenti tecnici, ecc.);
  • il rilievo dato alla “posta in gioco” connessa con i processi studiati e quindi alle implicazioni sociali, economiche e di policy making delle conoscenze prodotte.

 
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